“Non so chi abbia inventato le scarpe con i tacchi alti, ma noi donne gli dobbiamo molto.” Marilyn Monroe.

Tacchi: piccole curiosità.

L’origine del tacco non è certa, di sicuro molto antica e con un significato più funzionale che estetico; basti pensare ai macellai dell’antico Egitto i quali erano soliti indossare i tacchi per evitare di sporcarsi i piedi con il sangue delle bestie uccise o ai i cavalieri mongoli i quali calzavano stivali muniti di tacco per tenere ben salde le staffe.
L’invenzione dei tacchi alti come moda è storicamente attribuibile a Caterina de’ Medici. Siccome era molto bassa e sarebbe stata la sposa del duca di Orleans, un uomo vigoroso e possente, mise all’opera tutti i sarti e stilisti della sua corte per cercare di risolvere l’imbarazzante situazione: è evidente che non volesse sfigurare al fianco di quello che presto sarebbe diventato il re della Francia intera. E fu così che un giorno, durante una festa di ricevimento, si presentò con indosso un paio di scarpe dai tacchi alti sette centimetri. Grazie a questo stratagemma, il suo fisico pareva più slanciato e imponente. All’inizio del 1700, in Francia, re Luigi XIV (il Re Sole) spesso portava tacchi con personali decorazioni che raffiguravano scene di battaglia in miniatura. Questi rialzi vennero denominati “tacchi Louis,” e la loro altezza toccava solitamente i 9 cm. Il re decretò che solo la nobiltà poteva indossare rialzi colorati di rosso ( les talons rogue ) e che nessuno mai avrebbe potuto portarli uguali ai suoi. Nel 1791, “ i tacchi Louis” scomparvero con la rivoluzione, e Napoleone bandì i rialzi, nel tentativo di mostrare l’uguaglianza tra i cittadini. Nonostante il codice napoleonico contro i tacchi alti, nel 1793 Maria Antonietta salì sul patibolo per essere ghigliottinata indossando rialzi alti 9 centimetri. Il tacco, pertanto, veniva abbassato notevolmente a partire dal 1791 trasformandosi in un ridottissimo, minuto cuneo o sostituito da bassi rialzi a molla. Queste scarpe risultavano per lo più molto fragili e dovevano essere rinforzate da nastri o spaghi che le attraversavano legati intorno alla caviglia, in stile sandalo romano.
Dobbiamo attendere il 1860 perché le calzature con tacchi ritornino di moda, grazie soprattutto all’invenzione della macchina da cucire che permette una maggiore tipologia di rialzi. Le scarpe con tacco sono poi divenute così iconiche da essere elemento imprescindibile non solo della femminilità, ma anche delle fiabe (basti pensare a Cenerentola), l’evoluzione della moda ha poi permesso la creazione di numerosi “rialzi”, dalla zeppa al tacco a spillo.

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